Type de texte | source |
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Titre | Vita |
Auteurs | Cellini, Benvenuto |
Date de rédaction | 1558:1567 |
Date de publication originale | 1728 |
Titre traduit | |
Auteurs de la traduction | |
Date de traduction | |
Date d'édition moderne ou de réédition | 1996 |
Editeur moderne | Bellotto, Lorenzo |
Date de reprint |
(I, 31)
Parte[[5:di fogliami.]] ne truova naturalmente nei fiori salvatici, come è quelle che si chiamano bocche di leone, che così in alcuni fiori si discerne, accompagnate con altre belle immaginazione di quelli valenti artefici : le qual cose son chiamate da quelli che non sanno, grottesche. Queste grottesche hanno acquistato questo nome dai moderni, per essersi trovate in certe caverne della terra in Roma dagli studiosi, le quali caverne anticamente erano camere, stufe, studii, sale e altre cotai cose. Questi studiosi trovandole in questi luoghi cavernosi, per essere alzato dagli antichi in qua il terreno e restate quelle in basso, e perché il vocabulo chiama quei luoghi bassi in Roma, grotte ; da questo si acquistorno il nome di grottesche. Il qual non è il suo nome : perché sì bene, come gli antichi si dilettavano di comporre de’ mostri usando con capre, con vacche e con cavalle, nascendo questi miscugli gli domandavano mostri ; così quelli artefici facevano con i loro fogliami questa sorte di mostri ; e mostri è’l vero lor nome e non grottesche.
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